Agency in mediazione

“Agency” è un termine usato nelle scienze umane per indicare la consapevolezza di sè del soggetto agente e quindi la sua capacità di agire/interagire nel mondo, assumendo decisioni in autonomia e perseguendo linee di azione scelte. In mediazione è spesso usato come sinonimo di auto-determinazione anche se agency ha un accezione più ampia.“Agency” is a term used in the human sciences to indicate the self-awareness of the acting subject and therefore his ability to act / interact in the world, making autonomous decisions and pursuing chosen lines of action. In mediation it is often used as a synonym for self-determination although agency has a broader meaning.

Recentemente ho parlato con Baruch Bush di un articolo, scritto a quattro mani con Pete Miller (che dovrebbe vedere presto le stampe) focalizzato su quella che gli autori hanno voluto definire come l’invisibilità dell’agency, vale a dire il curioso (e preoccupante) fenomeno in base al quale – a dispetto della proclamata priorità che in mediazione va riservata all’autodeterminazione delle parti coinvolte (ed al supporto della loro” agency”) – è proprio la loro agency a dover subire notevoli limitazioni, o come minimo a non essere debitamente presa in considerazione. Questo avviene sia perché l’autodeterminazione è spesso messa in ombra da altre priorità (spesso imposte dal mediatore, specie se di orientamento direttivo) sia perché le manifestazioni di agency o di ricerca di agency non sono spesso facilmente “leggibili” neanche ai mediatori che si prefiggono di tutelare l’autodeterminazione dei loro clienti. L’agency diventa così… invisibile. I recently spoke with Baruch Bush about an article, he has co-authored with Pete Miller (it should be published soon) where the authors focus on what they call it the invisibility of agency, i.e. the curious (and worrying ) phenomenon according to which – in spite of the proclaimed priority that must be reserved in mediation to parties’ self-determination – their agency often suffer significant limitations, or at least is not be duly taken into account. This happens either because self-determination is often overshadowed by other priorities (often imposed by the mediator, in particular if s/he has a directive orientation) or because the manifestations, or demand of agency is not easily “detectable” even to mediators who are keen to protect the self-determination of their customers. In a word, agency so becomes … invisible.

Un recente corso di aggiornamento per mediatori organizzato a Quadra, mi ha dato modo di approfondire tali concetti. Ecco il video, per chi vuole spendere una mezz’oretta su questi temi. Il corso prevedeva anche di prendere in esame un caso studio. Ai partecipanti è stato chiesto di commentarla. Non vi è registrazione di questa parte della giornata, ma chi vuole può legge il caso qui.A recent refresher course for mediators organized by Quadra, gave me the opportunity to deepen these concepts. Here is the recorded video of the introductory part, for those who want to spend half an hour on these topics. The course also included a case study.; participants were asked to comment on it. There is no recording of this part of the day. Anyway, you may download the exercise here.

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